Il transindividuale. Soggetti, relazioni, mutazioni
"'Transindividuale' in Simondon è precisamente il nome del darsi a un tempo dell'individuazione psichica e di quella collettiva. Né preesistenza dell'individuo rispetto alla società, né preesistenza della società rispetto all'individuo. E da questo significato del termine 'transindividuale' che siamo partiti ed è a partire da esso che si è tentato, da una parte, di costruire una sorta di genealogia filosofica del transindividuale da Averroè a Spinoza sino a Marx e ai suoi interpreti novecenteschi, la cui impossibile linearità apre su un gran numero di questioni che non possono essere evitate e su cui tuttavia si può solo cominciare a formulare qui una risposta, e dall'altra di mostrare come 'il transindividuale', inteso non come categoria prescrittiva, ma come tema o, meglio, come sintomo di un problema, emerga tanto nelle scienze della vita quanto nelle cosiddette scienze umane, dalla psicologia evolutiva all'antropologia e alla sociologia, dalla linguistica alla filosofia della mente, fino alla teoria della storia, sintomo ogni volta dell'impossibilità sia di isolare una singola disciplina, di ritagliare il tutto sociale separando astrattamente alcuni elementi, sia di porre alla sua base degli atomi, a qualsiasi livello siano essi pensati." (dall'introduzione di Etienne Balibar e Vittorio Morfino)
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