Per un manifesto della «nuova utopia»
I saggi che compongono questo volume, scritto a più mani, costituiscono un prezioso contributo in ordine all'elaborazione di un Manifesto della "nuova utopia", ossia di un documento a carattere interdisciplinare, che ha tra i suoi fini anzitutto quello di ridare all'utopia il suo senso autentico, liberandola dai fraintendimenti che per secoli l'hanno banalizzata, deturpata e falsata. L'espressione "nuova utopia" si è resa necessaria proprio per fare emergere la complessità e la ricchezza del fenomeno utopia, che non riguarda solo il fatto letterario, come da secoli si è creduto, ma abbraccia l'intera sfera dello scibile e della prassi umana, in quanto tale fenomeno si configura non come qualcosa di meramente "fantastico" e, meno che mai, di "bello ma impossibile", bensì come il progetto della storia. E ciò perché l'uomo, fin dai suoi primordi, si caratterizza come un essere progettante, proteso cioè, sul piano personale, a diventare, attraverso l'educazione, quel che ancora non è, mentre, sul piano sociale, attraverso l'impegno etico-politico, si sforza di progettare e realizzare un ambiente di vita in cui possa vivere bene, ossia una società in cui regni la libertà , la giustizia, l'uguaglianza, la solidarietà , la pace, il benessere, l'amore. Un altro fine del Manifesto - e di questo volume che lo prepara - è quello di proporre l'utopia, intesa in senso nuovo, come antidoto alle paure e alle angosce che affliggono l'uomo del nostro tempo.
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