Tutta la realtà che possiamo. Immaginazione e simbolo nelle marche e nei media
"Tutta la realtà che possiamo" mette in campo saperi diversi ed eterogenei per ripensare il rapporto tra realtà e finzione che è all'origine di ogni esperienza del senso. L'esigenza di questo ripensamento viene dalle riflessioni imposte dal ruolo sempre più marcato che le strutture prettamente finzionali del linguaggio delle marche e dell'immaginario mediatico, tipiche del capitalismo maturo, hanno assunto sia nell'impatto sulla realtà, sia nelle dinamiche che guidano la stessa produzione culturale. Si pensi alla pervasività dei messaggi comunicazionali che condizionano non solo i comportamenti d'acquisto, ma anche le stesse abitudini di pensiero, alla commistione sempre più stretta tra marketing e cultura, all'erosione dei confini tra reale e virtuale nei fenomeni di rimediazione o nell'epidemia informativa del Web, dove il successo di un trending topic non dipende dall'autorevolezza della voce ma dal suo portato di divulgazione, che rende pressoché irrilevanti l'autore, il referente esterno e persino l'oggetto stesso dei suoi contenuti. In questo senso, il libro si rivolge a chiunque sia arrivato a occuparsi di media, marketing e marche a partire da una formazione umanistica, utilizzando per studio o professione gli strumenti concettuali che i saperi occidentali, dalla filosofia alla semiotica, alla sociologia, ci hanno messo a disposizione. Postfazione di Serena Feloj.
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