Outis! Rivista di filosofia (post)europea (2012). Ediz. italiana e francese. 2.Dov'è Osama Bin Laden? Lo spettro del nemico
La morte di Osama Bin Laden. il 2 maggio 2011, vittima in Pakistan di un agguato da parte di corpi speciali dei marines americani, segna un punto di non ritorno per il destino delle democrazie occidentali: il crimine diventa giustizia, il nemico è hors de l'humanité. Osama rappresenta però soltanto il caso più vivido della realizzazione di una giustizia divina democratica: la Kill list che ogni settimana il Presidente degli Stati Uniti consulta, per stabilire quale sospetto terrorista deve essere eliminato, con una sentenza inappellabile di vita o di morte, rivela che la sorte di Osama riguarda potenzialmente tutti. Chiunque può diventare il corpo spettrale del nemico. Il secondo numero di "Outis!" interroga il senso della fine di Osama Bin Laden. Una fine, in realtà, senza fine: la sparizione del suo corpo serve a tenerne in piedi il fantasma. La comparsa pubblica di Osama. con 11 settembre, non era l'apparizione del fantasma del nemico che l'Occidente cercava dopo il crollo del comunismo di Stato tra il 1989-91? Osama è sempre stato uno spettro. La sua generazione, rende "infinita" la guerra; senza limiti la democrazia: legale l'illegalità planetaria; ragionevole la giustizia del più forte. Rappresenta l'occasione di incarnare il dominio dell'incertezza che governa un pianeta ingovernabile e per questa ragione, almeno per alcuni, terrorizzante. La guerra al terrore, in fondo, non è altro che una guerra contro tutto ciò che non conosciamo. Contro il nulla. Contro la chance di dire no.
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