Olimpiadi. L'imposizione di un sesso
Ai Campionati Mondiali di Berlino del 2009 l'atleta sudafricana Caster Semenya ha vinto l'oro negli 800 con un tempo spettacolare. Eppure dopo quella gara sembrava avere più importanza decidere se Caster fosse maschio o femmina e se il suo corpo fosse un vantaggio oppure no. Ma abbiamo proprio bisogno di un sesso? Esistono da sempre queste due categorie o sono il frutto di una norma che impone il binarismo sessuale e condiziona i nostri corpi in tutti gli aspetti della nostra vita? Partendo dal post-strutturalismo francese e dalla Queer Theory americana, si cercherà di comprendere come si costruiscono i corpi e come ciò si rifletta nella vita di tutti i giorni, con un particolare sguardo al mondo dello sport, dove chi non rientra in una categoria è escluso dai giochi.