Risonanze impolitiche. Riflessioni filosofiche tra ragioni e fedi
Si può approdare ad un tipo di società che non abbia in sé le patologie del potere, della sopraffazione e dell'emarginazione, una società trasparente del confronto non concorrenziale, del rispetto e dell'amore condivisibile da tutti coloro che ne fanno parte? E questa la domanda che pone l'autore. Solo l'uomo con l'uomo è persona, solo tutti i lui-lei in relazione creativa possono formare una comunità che esprima rispetto e al contempo confronto nonché valorizzazione delle differenze. Necessita che i nostri aggregati sociali siano redenti dalla competizione e dalla sopraffazione, figlie dell'ambizione e di uno smodato anelito al successo. Essere veri, pochi lo possono, e chi può non lo vuole ancora, sosteneva Nietzsche; la Polis, quella con la P maiuscola, piuttosto che cercare il consenso al fine di usare e asservire l'altro alle proprie ambizioni si senta chiamata, in verità, al servizio che libera e non lega, che dà a fede e ragione un motivo in più pur nelle diversità delle idee, delle culture e di genere.
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