Spazio corpo e moto nella filosofia naturale del Seicento

Spazio corpo e moto nella filosofia naturale del Seicento

Gli studi contenuti in questo volume hanno come oggetto la ridefinizione dei concetti fondamentali della filosofia naturale che ha luogo nei decenni centrali del '600 e che vede tra i suoi massimi protagonisti Galileo, Descartes, Huygens, Leibniz e Newton. In tale periodo si assiste al pieno dispiegamento delle conseguenze in ambito fisico dell'avvento della cosmologia copernicana, in particolare con il definitivo abbandono della nozione scolastica di movimento e l'assunzione del principio di relatività cinematica. Parallelamente a questo processo avviene una profonda modificazione nella concezione del corpo fisico; in essa gioca un ruolo decisivo la ripresa dell'antica nozione atomistica di antitypia (impenetrabilità), interpretata come differenza essenziale tra corpo e spazio. Uno dei principali obiettivi della raccolta è mostrare la centralità, in questa fase di rifondazione della meccanica, del problema dell'urto. Proprio nella corretta riformulazione huygensiana delle leggi della comunicazione del movimento si assiste al confluire delle nuove nozioni di corpo, moto e spazio, grazie alle quali il modello meccanicistico assume la sua delineazione più rigorosa. Oltre agli aspetti più specificatamente scientifici, gli studi affrontano anche le implicazioni filosofiche e teologiche del dibattito.
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