Nietszche. La fine della ragion pura
Cosa ci assicura di conoscere una cosa mentre la guardiamo? Cosa ci conferma che si tratta appunto di una "cosa", distinta da tutto il resto? E a partire da questo tipo di domande che in Nietzsche assistiamo a un'inquietante disgregazione dei concetti di "identità", "fatto", "coscienza". E in questo saggio Andrea Campucci arriva a mostrare gli esiti più sconvolgenti di questo autentico "processo all'Occidente" portato avanti dal filosofo tedesco. Le nozioni di "volontà di potenza", di "eterno ritorno" e "oltreuomo", viste nella loro reciproca interazione, si configurano così come tappe fondamentali sul percorso che porterà all'uomo nuovo, inattuale. Scavalcate con un balzo le obsolete categorie del pensiero metafisico occidentale, Nietzsche può celebrare il suo elogio della differenza come valore, come "Sì e amen all'infinito".
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