Memoria fra biologia, identità, etica
Nel quadro generale di un approccio che vede strettamente connesse l'indagine delle neuroscienze e la riflessione filosofica, i saggi raccolti nel volume sviluppano nel loro insieme due linee di ricerca. Una è quella che, grazie al contributo di scienziati e psicologi (Alberto Oliverio, Micaela Morelli e Riccardo Manzotti), di psicanalisti (Simona Argentieri) e bioingegneri (Aldo Vanini), consente di fissare l'attenzione sugli aspetti neurobiologici, psicologici, psicanalitici e fisici del ricordare. L'altra, più specificamente filosofica, viene declinata secondo tre direzioni. La prima - con i saggi di Stefania Achella, Giuseppe D'Anna e Rosario Diana - si indirizza all'analisi della funzione svolta dal rammemorare e dal prefigurare nei processi di costruzione dell'identità. La seconda - con i contributi di Fiorella Battaglia, Anna Donise, Sabine Marienberg e Sara Fortuna - si incentra sul ruolo del ricordare nell'antropologia e nella linguistica, nonché sulla individuazione di alcune patologie della memoria. La terza, infine - con i contributi di Gabriella Baptist, Chiara de Luzenberger e Marco Boninu -, tende a definire la funzione normativa del ricordo. Il volume si conclude con un'intervista a Katja Crone e Julian Nida-Rumelin sulle questioni filosofiche suscitate dal potenziamento farmacologico delle funzioni umane: un problema che, per essere affrontato, richiede l'istituzione di un rapporto normativamente corretto fra memoria ed etica.
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