Firmatoponge

Firmatoponge

"Francis Ponge si sarà rimarcato". Chi o cos'è una firma? Chi o cosa firma? Cosa o chi "si firma" nell'opera letteraria e nella firma di Francis Ponge? Jacques Derrida si interroga sull'identità della firma, si addentra nella scena d'evento di una firma abissale, segue le pieghe del suo dinamismo. La firma è già da sempre una scrittura postuma, contro-firma indebitata che risponde all'ingiunzione di una legge: quella dell'altro assoluto - della cosa come altro - imprendibile, muta e fuori dal senso, che avrà firmato in essa, tacendo. La firma resta in debito verso la cosa, apre l'evento inappropriabile del suo impossibile ma necessario venire. Nel farla firmare, firmando al suo posto, la firma indica la cosa senza dirla: prende il suo posto, diventa la cosa che dice l'impossibilità della firma, la spugna (éponge) che mostra la firma solo riassorbendola. Incredibile e insignificante, la cosa non è né nome né oggetto, ma soggetto senza saturazione; è lo schiudersi che offre luogo alla chance della firma come spazio d'emersione della cosa-tutt'altro.
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