Pinacoteca ambrosiana
Il volume rappresenta la nuova Guida aggiornata alle raccolte della Pinacoteca Ambrosiana. La Pinacoteca Ambrosiana può giustamente definirsi, dal punto di vista storico, la prima pinacoteca pubblica di Milano. Voluta dal cardinale Federico Borromeo, di manzoniana memoria, fu aperta al pubblico nel 1618, accanto alla celebre Biblioteca Ambrosiana che già dal dicembre 1609 accoglieva studiosi provenienti da ogni parte d'Europa. E fu proprio il cardinale Federico a donare la quadreria di famiglia che venne così a costituire il nucleo originario della Pinacoteca Ambrosiana. Ancora oggi si può ammirare la collezione del cardinale fondatore nelle prime sale del percorso espositivo, dove il visitatore viene subito accolto dai capolavori identificativi della raccolta: la celebre Canestra di frutta di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio; l'Adorazione dei Magi di Tiziano; lo straordinario cartone di presentazione della cosiddetta Scuola di Atene di Raffaello; il luminoso Presepe di Federico Barocci; i raffinatissimi dipinti su rame di Jan Brueghel. Lungo i suoi quattro secoli di vita l'Ambrosiana ha potuto progressivamente incrementare la propria collezione di opere d'arte grazie a numerose e munifiche donazioni. Prima fra tutte quella del conte Galeazzo Arconati, che nel 1637 donò il celeberrimo Codice Atlantico di Leonardo, la stupefacente raccolta di 1119 fogli autografi del genio di Vinci. E, accanto al Codice Atlantico, l'Ambrosiana vanta l'unica opera a cavalletto di Leonardo rimasta a Milano, il Ritratto di musico. Tra i molti altri capolavori della Pinacoteca spiccano la Madonna del padiglione di Botticelli e i tre dipinti di Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino (l'Adorazione, la Pietà, la Madonna in trono). A questi si affiancano, nelle varie sale, dipinti dal Seicento al primo Novecento, in una vera e propria "passeggiata culturale" attraverso la storia dell'arte italiana ed europea.