I Giganti-The Giants Palazzo Te. Ediz. illustrata
L'ambiente più singolare e suggestivo di Palazzo Te è sicuramente la camera dei Giganti, con i suoi dieci metri di altezza e quasi dieci di larghezza, spigoli smussati e affreschi che ricoprono tutte le superfici murarie sino al pavimento. La camera è un topos nella letteratura artistica e nella letteratura di viaggio ed è ritenuta l'esperimento pittorico più ardito della storia dell'arte moderna. L'invenzione e la decorazione della camera dei Giganti sono sicuramente l'apice dell'impegno profuso da Giulio Pippi de' Iannuzzi - detto Giulio Romano, allievo prediletto di Raffaello - e dalla sua équipe nella realizzazione di Palazzo Te. Gli affreschi narrano la storia della caduta dei giganti, desunta dalle Metamorfosi di Ovidio. Il mito descrive l'assalto tentato dai violenti abitatori della terra alla sede degli dei. Per raggiungere l'altezza del monte Olimpo, i giganti sovrappongono le montagne di Pelio e Ossa con l'intenzione di scalarlo. Il grandioso affresco della volta ritrae il momento successivo, in cui Giove lascia il suo trono e si unisce agli dei sconvolti che gli fanno da corona. L'impresa non va a buon fine: scagliando le sue folgori, Giove fa crollare la torre di massi che, rovinando, trascina con sé i ribelli seppellendoli sotto enormi macigni.
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