Love. L'arte contemporanea incontra l'amore. Ediz. a colori
L'arte è sempre una grande dichiarazione d'amore. Anche nelle tragiche immagini di una crocifissione, nel commovente abbraccio del Sarcofago degli sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia, nello spettrale biancore del cadavere di Cristo del Mantegna alla Pinacoteca di Brera, nella drammatica e segreta verità della Zattera di Géricault, nel dolce e silenzioso abbandono de L'isola dei morti di Bocklin, nelle carni invadenti e nei volti deformi di Freud e Bacon, o ancora, nella sconvolgente testa del figlio di Quinn realizzata con il sangue e la placenta della madre. Sono tutte profonde e disperate dichiarazioni d'amore: al valore del sacrificio come pertugio di salvezza, alla vita coniugale che sfida la transitorietà del tempo, alla fede nella resurrezione e alle gioie spirituali, alla caparbia lotta per una verità scomoda e negata, all'abbandono e al silenzio di una solitudine ricca di memorie, alla gioia per una nuova vita che attraversa il dolore per affacciarsi al mondo. In modo ancor più nitido, quando la narrazione si compie con figure serene e invitanti, l'arte si abbandona ancor di più alla sua dichiarazione d'amore. Lo fa nelle suggestive scenografie del teatro greco classico, nell'indescrivibile volto di Santa Teresa avvolto dai fluttui marmorei del Bernini, nel soffice dialogo del Quia respexit tra oboe e soprano per il Magnificat di Bach, nelle giovani e disinvolte Demoiselles di "rue d'Avignon" di Picasso, nell'equilibrio teosofico dei colori di Mondrian o nelle atmosfere di Rothko.