Angiolo D'Andrea 1880-1942. La riscoperta di un maestro tra Simbolismo e Novecento
Il volume, che accompagna la mostra di Milano (Palazzo Morando - Costume Moda Immagine, 8 novembre 2012 - 17 febbraio 2013), riscopre l'attività artistica di Angiolo D'Andrea (1880-1942), maestro di origini friulane e milanese d'adozione. Pittore, in primo luogo, ma aperto all'integrazione delle arti e assai legato all'architettura, D'Andrea svolse un'attività intensa e diramata, che la monografia documenta attraverso 145 opere - tra dipinti, disegni e decorazioni nell'architettura eseguite tra il 1900 e gli anni trenta: opere provenienti in gran parte da un cospicuo fondo di dipinti del maestro, salvato nella sua interezza da Elio Bracco. Artista di tradizione realista, non attratto dalle avanguardie futuriste né poi ufficialmente partecipe del successivo affermarsi del "Novecento", D'Andrea si distinse nei suoi paesaggi, ritratti e nature morte per l'acceso cromatismo, all'inizio con soluzioni divisioniste e accenti simbolisti e liberty, particolarmente evidenti nelle opere di soggetto sacro. Le opere presentate in catalogo sono accompagnate dai testi di Luciano Caramel, Kevin MacManus e Stefano Aloisi, da un regesto e da schede che con notizie, commenti storico-critici e documenti accompagnano il lettore in un percorso complesso, ricco e variato che presenta lavori per lo più inediti.
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