Arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento. Ediz. illustrata (Gli)
Tessuti, arazzi e musica erano i prodotti principali dei Paesi Bassi, secondo quanto scriveva l'ambasciatore veneziano Vincenzo Quirini nel 1506. Entro questa data la produzione di arazzi nei territori indicati oggi come Fiandre e Brabante aveva già raggiunto un livello di eccellenza e vi sono indizi che la nobiltà italiana conoscesse e apprezzasse quest'arte sino dai suoi esordi nel XIV secolo. Questi grandi arredi per ambienti potevano essere prestati ad amici e alleati e costituivano, innanzitutto, una chiara manifestazione della ricchezza e del prestigio dei loro proprietari. In questo senso possono essere considerati una componente essenziale della creazione ed esibizione della propria immagine politica. Gli arazzi trattati nel volume comprendono i sessantasei panni d'arazzo (i soli sopravvissuti di una collezione ben più ampia) provenienti dalle raccolte di Isabella d'Este, Federico II, Ercole, Ferrante, Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova, e Alfonso I Gonzaga di Novellara: alcuni di questi erano principi che, come Cosimo I de' Medici, Ercole II d'Este e Federico II Gonzaga, regnarono su questi stati, altri come Ippolito II d'Este e Ercole Gonzaga, facevano invece parte del collegio dei cardinali, o, come Ferrante Gonzaga, erano al servizio dell'imperatore. Il volume è il catalogo della mostra di Mantova (Fruttiere di Palazzo Te, Palazzo Ducale, Museo Diocesano, 13 marzo - 27 giugno 2010).
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