La commedia umana di Balzac. Omaggio al romanziere assoluto
Nel 1836 Honoré de Balzac fu ospite del Castello di Rivalta, come ricorda la lapide posta nel cortile interno: Sollecitato dal luogo e dalla memoria Honoré de Balzac in questo castello, il 10 agosto 1836, scrisse in onore della contessa Polissena di Benevello "Le cheval de Saint Martin". "La commedia umana di Balzac" segue il filo di questa suggestione, proponendo un omaggio a quello che Roland Barthes ha definito il romanziere assoluto, al suo macroscopico sguardo sulla società del tempo, al grandioso affresco composto dagli studi filosofici, analitici e di costume che intessono la sua scrittura. L'idea di un'opera monumentale, in cui gli ambienti e i protagonisti dei suoi romanzi si fanno parti complementari di un unico quadro, che propone una complessiva rappresentazione dei costumi della nascente società borghese, diventa così uno spunto per riflettere, a distanza di quasi due secoli, sulla società contemporanea. Il mondo (de)scritto da Balzac, si costituisce in omologia col mondo vivente di oggi, di ieri e di domani; l'intenzione di Balzac di racchiudere nello stesso tempo la storia e la critica della società, l'analisi dei suoi mali e la disquisizione dei suoi principi, diventa spazio attivo di un'attenta riflessione da parte di otto artisti italiani. Gli artisti attraverso l'utilizzo di differenti linguaggi, confrontandosi con l'opera di Balzac e con gli spazi del Castello di Rivalta, interpretano e riattualizzano una nuova visione di Balzac sulla commedia umana contemporanea.
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