Gennaro Matacena. Borghese fotografo (1900-1933). Ediz. italiana e inglese
La nascita ufficiale della fotografia è appena stata annunciata in Francia, quando l'invenzione si affaccia anche a Napoli, presentata all'Accademia delle Scienze il 12 novembre 1839, con la relazione intorno al dagherrotipo di Macedonio Melloni. Oltre ai tanti professionisti che adottano il nuovo mezzo espressivo, la passione per la fotografia cattura presto numerosi "dilettanti". Per diletto e passione, Gennaro Matacena, borghese di rango, studioso praticante di scienze positive, acquista i suoi primi apparecchi (un "verascope" e un "taxiphote") per classificare il mondo che lo cattura. La sua indagine a tutto campo mette in posa automobili, cavalli e mongolfiere, scene mondane e familiari, vedute e paesaggi dai viaggi frequenti in Italia e oltralpe, compreso un reportage di grande interesse documentario sul terremoto di Messina del 1908: duemila lastre che attraversano tutto l'arco di una esperienza originale, raccolte per la prima volta nel 1975 dal nipote Gennaro e da Fabio Donato, un documento prezioso per l'intelligenza di una stagione della tecnica e della vita civile di cui rischiamo di perdere ogni traccia.