Le origini della psicologia del lavoro in Italia. Nascita e declino di un'utopia liberale
E stata a lungo opinione diffusa, nella storiografia, che le origini della psicologia del lavoro in Italia fossero da ricercare in un periodo successivo alla prima guerra mondiale, e che gli studi sulla selezione dei soldati dovessero essere considerati come un primo passo nel processo di affermazione della psicotecnica, databile attorno alla metà degli anni Venti del Novecento. Si trattava tuttavia di una lettura parziale, che nel corso degli anni ha cominciato ad essere gradualmente corretta grazie all'avvio di analisi più puntuali del contesto italiano. Questo libro si colloca su tale linea, ricostruendo la fitta rete di riflessioni e ricerche su "l'uomo al lavoro" elaborate a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Dall'antropologia alla fisiologia, dall'igiene alla medicina sociale, dalla psichiatria alla "pedagogia scientifica" e alla psicologia, attraverso l'opera di esponenti noti e meno noti della cultura scientifica italiana, il volume mette a fuoco la costruzione di quella "utopia lavorista" che ha caratterizzato la storia dell'Italia liberale, delineandone la parabola fino al suo abbraccio con il fascismo.
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