Il ritorno di Erasmo. Critica, filosofia e religione nella «République des Lettres»
Riformatore senza Riforma, filosofo senza sistema, marginalizzato dall'irrigidirsi di fronti confessionali in violenta lotta tra di loro, Erasmo da Rotterdam ha avuto una larga ma talora sfuggente fortuna. Questo libro indaga la sua eredità, tra Seicento e Settecento, nell'ambito della cultura arminiana olandese e delle correnti antitrinitarie che animarono vivaci discussioni e suscitarono pesanti reazioni in tutta Europa. Al centro della ricerca si staglia la figura di Jean Le Clerc, curatore tra il 1703 e il 1706 della grande edizione erasmiana che fa ancora epoca e protagonista indiscusso della "République des Lettres": uno degli intellettuali più prestigiosi del suo tempo, al centro di un'imponente rete di relazioni europee, ma anche, per molti, un pericoloso e velenosissimo eretico, inviso alle Chiese stabilite e propugnatore di un cristianesimo illuminato erede delle correnti più tolleranti della Riforma. L'appropriazione di Erasmo da parte di Le Clerc e della cultura arminiana e antitrinitaria viene qui ricostruita con meticolosità e precisione, inserendola nel contesto dei dibattiti filosofici, filologici e religiosi che caratterizzano la cosiddetta "crisi della coscienza europea". Una stagione cruciale, in cui prendono forma le idee che saranno al centro dell'illuminismo maturo e in cui l'eredità di Erasmo si incrocia con le provocazioni dei sociniani e dei liberi pensatori, ma anche con le grandi filosofie di Spinoza, Malebranche e Locke.
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