Psiche e cambiamento. Miti, percorsi e processi della relazione psicoterapeutica
Secondo Platone, l'anima, nata pura, ad un certo punto cadde dalla sua condizione di splendore per mescolarsi con la materia, caricandosi di catene. Condizione questa assimilabile a quella dell'interiorità della psiche, sempre in conflitto, in quanto incatenata ai propri demoni e alla propria ombra e lacerata da quelle ferite da cui non può sfuggire. Quando l'individuo comprende, però, che quel demone, o quella ferita, non rappresenta altro che la "guida"- ossia la strada da intraprendere per essere artefice del proprio futuro -, allora le ferite si trasformano e diventano "feritoie" sul passato. E questa la psicoterapia cui si riferisce questo libro: una psicoterapia come cura dell'anima, che non vuole demonizzare la follia, ma da cui ne ricava le potenzialità trasformative. Psiche e cambiamento è il risultato del tentativo di rintracciare nella relazione psicoterapeutica quella strada che permetta di liberarsi dalle proprie catene per rinascere giovani e forti, come l'Araba Fenice dalle proprie ceneri. I contributi teorici e pratici presenti nel testo sono il risultato dei traguardi raggiunti e di una generale spinta a voler "sapere", "essere" e "saper fare". Voler "sapere" le conoscenze teoriche come mezzi indispensabili per proseguire negli altri saperi. Voler "essere" per riuscire a contenere in sé quelle capacità e potenzialità curative nei confronti degli altri. Infine, ma non per ultimo, voler "saper fare" che nella professione dello psicoterapeuta significa amore per l'esistenza.
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