Fatalisti allo sbaraglio. Come orientarsi con la propria e l'altrui sorte
Quando si afferma che la filosofia propone solo argomenti di riflessone "alti", cioè troppo teorici e lontani dalla realtà concreta delle cose, non sempre si dice il vero. Prendiamo, ad esempio, il tema legato al destino. Esso, ben lungi dall'essere rintanato in inaccessibili vette del pensiero, riservato solo alle speculazioni degli specialisti, è viceversa pienamente presente nella quotidianità della nostra vita, usato e "masticato" nelle conversazioni da bar o da mercato rionale così come all'interno di consessi un po' più elevati. Tutti, in altre parole, si sentono in dovere e in diritto di dire la loro e di avere un.opinione in materia. E, del resto, quando affermiamo: "è inutile, se arriva il tuo momento non c'è più niente da fare", non facciamo altro che esprimere una posizione precisa, che si suppone sia meditata e dalla quale discendono una serie di conseguenze pratiche che riguardano il modo di vivere e di intendere la propria esistenza. Ecco allora che questo libro si propone l'obiettivo di scandagliare il fenomeno più da vicino, analizzandolo con un linguaggio agile, scorrevole e alla portata di tutti. Accanto alle considerazioni dell'autore si alternano infatti quattro testimonianze diverse: un religioso, il domenicano Padre Giovanni Cavalcoli; un docente di filosofia, il professor Carlo Monaco; un noto attore, Stefano Bicocchi, meglio conosciuto come Vito e, dulcis in fundo, il grande cantautore Francesco Guccini.
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