In salute e in malattia. Le leggi sanitarie borboniche fra Settecento e Ottocento
I Regni di Napoli e di Sicilia sono stati un vasto laboratorio di istituzioni giuridico-sanitarie stratificatesi nel quadro di un'unione che racchiude consonanze conservando un'irriducibile complessità. Al suo interno, l'aspirazione riformista impronta il processo evolutivo delle norme sulla salute a fronte delle nuove teorie mediche, sovente scandito da vani tentativi di fronteggiare l'emergenza anche dopo che l'unità nazionale si è compiuta. Questo libro ricostruisce l'identità dell'azione di tutela della salute in una prospettiva di lungo periodo ed il mutevole rapporto tra le sue componenti nonché l'alterno gioco di richiamo al passato e distacco dal medesimo senza indulgere all'abusato mito ideologico di un'essenza intrinseca alle antiche istituzioni in grado di assicurarne la permanenza nel tempo; mostra al contrario come la sanità sia sempre stata, a fronte dell'aspirazione dei governi di operare la reductio ad unum d'una normativa assai risalente e ricca di contaminazioni, il prodotto di processi molteplici. Identità che, lungi dall'essere stabile, appare destinata a mutare anche in futuro com'è mutata profondamente nei secoli passati mentre i contorni storici di un secolare patrimonio giuridico si dissolvono confluendo nella imponente legislazione unitaria di fine Ottocento. Inscindibile dal fattore umano.
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