Nucleare. Siamo bravi, furbi o folli?
Il sistema energetico italiano è un caso di vulnerabilità sistemica, di ricattabilità geopolitica, di anti-storicità, di distanza tra una classe politica distratta e poco studiosa e un'opinione pubblica delusa, di anomalie strutturali e di contraddizioni. Il sistema-Italia è un paziente malato. Sono stati iniettati palliativi soverchiati dal vuoto politico sull'energia che si protrae da quasi un quarto di secolo, da un ambientalismo che ha trasfuso panico e da un Paese affetto da gravi sindromi che ne impediscono la modernizzazione. L'uscita scellerata dell.Italia dal nucleare ha generato disastri sistemici non riparabili nel medio periodo. Oggi sappiamo chi erano i propositori di una politica tendente ad abbassare la cultura di massa e a rendere i cittadini schiavi di inutili paure per avere consenso, chi ha manipolato i mezzi d'informazione zittendo la scienza e chi ha fatto degenerare la visione di un popolo che fino a pochi anni fa considerava il nucleare un vanto nazionale, un mezzo per rafforzare l'industria, uno strumento di qualificazione educativa e un sostegno all'occupazione e al progresso nazionali.
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