Il passo seguente. I giovani di origine straniera all'università
La presenza degli studenti d'origine immigrata nei sistemi d'istruzione post secondari è una questione trascurata e poco indagata sia in Italia che all'estero. L'unico riferimento all'origine straniera è spesso verso gli studenti che giungono nel nostro paese a seguito di progetti di scambio internazionali, quali l'Erasmus, o di progetti di studio personali che per lo più prevedono un rientro al paese d'origine dopo il conseguimento della laurea. Nulla o poca attenzione è data invece ai figli di immigrati che in Italia si sono diplomati e molto probabilmente vi resteranno per tutta la vita. Se ciò è in parte attribuibile alla novità del fenomeno al tempo stesso la questione appare più complessa; varcate le porte dell'università l'origine immigrata sembra infatti scomparire, poiché prevale l'idea preconcetta che chi arriva all'università abbia già pienamente superato, in positivo, gli ostacoli di varia natura che rendono complessa la frequenza scolastica per i figli degli immigrati. Secondo questa concezione, studiare all'università è sinonimo di una piena e realizzata integrazione culturale, linguistica e sociale. La ricerca, realizzata analizzando le narrazioni di quaranta studenti iscritti all'Università di Genova, ha portato alla costruzione di tre profili di studenti a seconda del livello di riuscita, utili a leggere una realtà dai confini ancora ampiamente sfuocati.
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