Arabi cristiani di Transgiordania. Spazi politici e cultura tribale (1841-1922)
Superando le consuete barriere concettuali di minoranza e maggioranza all'interno del Vicino Oriente, la vicenda storica che ha contraddistinto l'esperienza delle tribù arabe cristiane di Transgiordania chiarisce il significato e la portata del processo di modernizzazione che ebbe luogo in questa terra durante il XIX secolo. Una fase storica determinante per la comprensione dell'opera di fondazione dello stato hashemita di Giordania agli esordi del XX secolo. Il risultato di tale processo fu la sovrapposizione e l'intreccio tra la dimensione pre-moderna della cultura tribale del luogo e quella moderna di matrice occidentale introdotta nel territorio da attori politico-sociali esterni quali funzionari ottomani, missionari cristiani e mercanti provenienti dai territori di Siria e Palestina. La modernità così prodottasi non fu quindi solo frutto di un'imposizione dall'esterno e dall'alto, bensì rappresentò il risultato di una costante relazione dialettica di cooperazione, mediazione e reazione tra il territorio e i soggetti esterni che iniziarono ad operare in Transgiordania a partire dalla metà del XIX secolo. L'analisi delle modalità secondo cui si diffuse l'istituto della comunità religiosa all'interno della Transgiordania chiarisce alcuni aspetti della transizione "dallo tribù allo stato", fornendo una spiegazione di come il tribalismo poté riprodursi all'interno dello spazio politico ottomano ottocentesco e in quello hashemita dei primi decenni del Novecento.
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