Fratelli d'Italia. Tra le fonti letterarie del canone risorgimentale

Fratelli d'Italia. Tra le fonti letterarie del canone risorgimentale

Tramite l'analisi esemplare di alcune delle fonti letterarie, minori e maggiori, del nostro canone risorgimentale, ossia di testi teorici e poetici che, in stretta simbiosi gli uni con gli altri, in vario modo hanno contribuito a fondare l'idea di nazione italiana, il volume (edito nel 150° dell'Unità d'Italia) mira a confermare il ruolo rivoluzionario esercitato dagli intellettuali italiani, fossero artisti o critici militanti, nella costruzione letteraria e politica del nostro Risorgimento. L'opera (al cui centro si colloca la ricostruzione filologica della complessa storia redazionale dell'Inno di Mameli, "Fratelli d'Italia") copre, di capitolo in capitolo, l'arco di un sessantennio (1801-1865), intessendo una sorta di racconto storico-critico, che ha come suoi estremi, da un lato, il giovanile poemetto manzoniano "Del Trionfo della Libertà", dall'altro, "I sette soldati aleardiani" e "Le Rupi del Dodismala del Mercantini: mentre a mezzo spiccano due originali paladini dello storicismo romantico, quali il Pellico del "Conciliatore", in sapiente equilibrio fra "antichi" e "moderni", ed il Mazzini, appassionato assertore di una concezione militante ed eminentemente sociale dell'arte. Né mancano di intrecciarsi a tali numi tutelari altri illustri patrioti e poeti, dal Lomonaco del "Rapporto" al Cuoco del "Saggio storico", dal Borsieri delle "Avventure letterarie" al Tenca del glorioso "Crepuscolo", dal Berchet al Rossetti al Prati, al Petofi.
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