Chi siamo. La difficile identità nazionale degli italiani
Gli italiani non hanno (e non hanno mai avuto) una identità nazionale: qualcosa che ne faccia una comunità accettata e in cui riconoscersi. Forse non sono mai stati neppure un popolo con valori e mete condivise. La lunga storia ha lasciato comunque una eredità: un carattere nazionale, i cui tratti sono facilmente riconoscibili anche se in continua evoluzione. Spesso sono divenuti stereotipi, come quando si parla della furberia, della estroversione urlata, del sentimentalismo e dell'attaccamento alla famiglia, degli italiani. La storia del nostro Paese è costellata da una serie di blocchi che hanno rallentato, fino quasi a fermarlo, il suo procedere verso la modernità. Prima il difficile avvio dell'Unità, poi il fascismo, il regime democristiano, e ora l'incapacità di uscire da una mancata modernizzazione della politica che ha favorito la "fuga nel privato". Si arriva, così, all'Italia di oggi: in preda alla continua tentazione di inseguire evasione e consumi. Si vive al presente (confuso), si rimuove il futuro (come tempo dei rischi e delle paure), si ignora il passato anche recente. Quest'ultimo non sembra insegnare più nulla. Il tutto in un fragoroso rumore mediale che distrae e impedisce di pensare. Eppure proprio quando il Paese sembrerebbe "finito" si stanno avvertendo i segni di un possibile cambiamento. I più giovani sono diversi dai loro padri e nonni, come non mai. Non danno valore a ciò che per i più anziani ne ha ancora.
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