Il controllo strategico nell'azienda università
Il percorso normativo avviato nel 1989 nel comparto universitario, e culminato nella "riforma Gelmini", ha progressivamente fatto emergere l'esigenza di un'attività di pianificazione e controllo strategico. Questo studio, evidenziati i limiti dell'attuale comportamento strategico delle università, riconosce ai sistemi di pianificazione e controllo il ruolo di meccanismi di coordinamento atti a recuperare sia l'unità di indirizzo, sia l'economicità, da intendersi, la prima, come sviluppo della leadership e, la seconda, come sintesi di efficienza e di efficacia gestionale e sociale. In particolare, vengono definiti gli attori e le finalità della pianificazione e controllo, per poi focalizzare l'attenzione sul contenuto e sul processo del controllo strategico. Correttamente, si osserva come nelle università valutare il contenuto strategico delle attività sia più complesso e intricato rispetto alle imprese, in ragione del diverso finalismo e delle molteplici dimensioni di analisi dei risultati conseguiti: dalla dimensione economico-finanziaria a quella competitiva, dalla dimensione sociale a quella di sviluppo, alle quali si aggiungono le dimensioni tipiche di valutazione dell'azione pubblica, ovvero la qualità e l'equità. Il lavoro si conclude con una disamina dei possibili obiettivi su cui gli organi di governo centrale di un ateneo possono concentrare la loro attività di controllo strategico.
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