Specchio che l'occulto rivela. Ideologie e schemi rappresentativi della fotografia fra Ottocento e Novecento
Otto scritti di difficile reperimento e già pubblicati dall'autrice a partire dal 1977, sono accompagnati nel volume da un lungo saggio d'apertura, appositamente elaborato negli ultimi anni, che si interroga sul dispositivo ottico, inteso nella sua accezione concettuale di macrostruttura portante degli schemi percettivi e rappresentativi della fotografia, in grado di attribuire orizzonte teorico all'intera vicenda del medium a partire dalle sue origini, fino alla fotografia digitale. L'attenzione rivolta alle facoltà formalizzanti dell'ottica batte l'accento sugli aspetti culturali e critici dello studio e dell'esegesi e focalizza la riflessione sui diversi piani semantici che connotano l'immagine come icona e come simbolo, porgendola come insostituibile veicolo di documentazione, di testimonianza, d'espressione e di comunicazione del mondo moderno e contemporaneo. La prima parte di questa raccolta costituisce un'unità compatta che, nei vari capitoli, approfondisce, con una serie di esempi mirati più direttamente alla lettura dell'immagine, il saggio storico e teorico iniziale; la seconda, seguendo la divisione classica della fotografia ottocentesca, è dedicata all'analisi dei "generi", all'incrocio di problematiche fra loro spesso distanti e disomogenee, proprio per questo capaci di porre in evidenza lo straordinario spessore della fotografia.
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