La diaspora azionista. Dalla Resistenza alla nascita del Partito radicale
Gli ideali e le vicende di una élite di eretici, pensatori isolati, socialisti democratici si intrecciano in una storia complessa a partire dalla Resistenza, evocata attraverso i progetti e le speranze di Aldo Garosci, Carlo Ludovico Ragghianti, Leo Valiani. I tre eredi del piccolo partito rivoluzionario, figure di intellettuali di prima grandezza, sono il filo conduttore della diaspora azionista nel primo decennio dell'Italia repubblicana. L'indagine è condotta sulla corrispondenza, in parte ancora inedita, e sull'attività giornalistica e storica dei tre azionisti, ed estende lo sguardo al dibattito con Mario Pannunzio e i radicali de "Il Mondo". Sullo sfondo del primo controverso decennio della Repubblica l'eresia liberale e l'eresia socialista dialogavano alla ricerca dell'autonomia e dell'unità della terza forza e il foglio di Pannunzio diventava l'officina del progetto culturale e politico dell'intellighenzia laica antifascista. Il termine cronologico della storia é il 1956, l'anno che segnava una svolta nelle relazioni internazionali e avviava sul piano interno il processo di affrancamento del socialismo dal mito sovietico. Quell'anno nasceva il Partito radicale, del quale si disegnano per la prima volta le origini: la scissione liberale, il primo convegno fondativo, l'impegno teorico dei protagonisti, i contributi della pubblicistica coeva.