L'altro da raccontare. Un approccio postcoloniale con i nativi del Centro America
Come scegliere di studiare gruppi appartenenti ad altri popoli senza considerarli oggetto di studio, bensì soggetti di relazione? Come trovare il giusto punto di vista da cui osservare, quale la giusta distanza che permette di ascoltare senza lasciarsi travolgere? Poter comprendere le conoscenze dei popoli diversi implica la possibilità di staccarsi dai propri modelli conoscitivi, implica accettare la non universalità della scienza, dei metodi fino ad ora utilizzati dalle scienze sociali che appare necessario decolonizzare. L'autrice, dando seguito ad una narrazione già avviata con Femminismi da raccontare (FrancoAngeli, 2005), studia le trasformazioni politiche di alcune aree del sud del mondo intrecciando le emozioni e i sentimenti suscitati dalle sue personali esperienze sul campo con il rigore metodologico usato nella ricerca. La metodologia utilizzata parte dagli studi femministi e consente di assumere nuove prospettive per indagare intorno a questioni classiche come quelle del potere, dell'autorità, della difficoltà di tenere insieme tradizione e cambiamento. Il risultato è un ordito complesso fatto di molteplici fili intessuti, una trama fitta che ha lo scopo non di semplificare ma piuttosto di problematizzare, non di ridurre le questioni a visioni dicotomiche ma piuttosto di generare nuove ed infinite forme plurali di narrazione.
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