Intellettuali ed economisti di fronte alla prima guerra mondiale
Il volume raccoglie, senza alcuna pretesa di sintesi, i saggi di alcune studiose afferenti ad aree disciplinari diverse che spaziano dalla storia del pensiero economico contemporaneo alla storia delle idee, tutte accomunate dall'interesse per la ricostruzione delle riflessioni di intellettuali, economisti, letterati sulle cause e conseguenze della prima guerra mondiale. Il progressivo spostamento dallo studio della guerra sul piano diplomatico e militare verso l'esame delle società in guerra e verso le "rappresentazioni" elaborate dai contemporanei ha contribuito a mettere in primo piano gli aspetti più drammatici della guerra totale, l'emergere delle maggiori contraddizioni della nazione, l'inarrestabile crisi della democrazia e la fragilità del sistema parlamentare. La celerità con cui l'Europa passa nel giro di pochi mesi, fra giugno e agosto 1914, dalla pace alla Grande Guerra costituisce uno shock enorme destinato a imprimersi per sempre nella memoria degli uomini. Questi i motivi per cui siamo tornati a quello spartiacque, nella convinzione che esso rappresenti sia il tramonto "di un tempo e di un mondo improvvisamente trapassati, sia le scaturigini di un tempo e di un mondo che non paiono ancora conclusi".
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