Radici. Archeologia, cultura e storia di un territorio
Un grande laboratorio sperimentale guidato da una cultura sedimentata di generazione in generazione, pronta ad ogni evenienza ed ostile solo a vincoli artificiali ed esogeni, una vocazione innata a svolgere un ruolo "pilota" ben individuabile nei secoli passati, ma presente anche oggi: questa la peculiarità di un territorio in perenne disequilibrio e solo in parte definibile con canoni tradizionali. Questa centralità dell'uomo come cruciale fattore di produzione determina il carattere distintivo di questo territorio: è il suo sudore, la sua fatica, ma soprattutto la sua genialità a darne un tratto caratteristico e saldo. Questa trama vogliamo riscoprire nel volgere del tempo ridando vita con questi "Annali" alla gloriosa tradizione della Rassegna gallaratese di storia e d'arte. Il primo numero nei contenuti e nella titolazione evoca le radici: quelle remote di un territorio indagato dagli archeologi e quelle di una "Società storica" e che ne ha seguito l'evolvere in uno dei secoli più ricchi di trasformazioni della sua storia attraverso una rivista. La pubblicazione degli indici riguarda solo la fase che, dopo una premessa tra il 1909 e il 1915, va dal 1930 al 1937 (con una "appendice" come "Rassegna storica del Seprio" tra il 1939 e il 1943). Quanto relativo alla serie successiva apparirà con gli stessi criteri nei prossimi numeri: sarà la base per permettere la continuazione di un lavoro iniziato tanto tempo fa.
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