Scoprire di esistere, decidere di vivere. Le molte facce della ingiunzione «non esistere»
Forse la più pericolosa e devastante delle ingiunzioni genitoriali è quella che E. Berne denomina "non esistere". Qui viene descritta nella sua genesi e nelle sue poliedriche manifestazioni. La convinzione-sensazione di non aver diritto di esistere, particolarmente presente in alcune persone, risale ai primi anni di vita e può rimanere attiva anche in modo permanente se non viene opportunamente identificata e disattivata con interventi mirati. La prima parte del lavoro è dedicata all'analisi della ingiunzione nei suoi tratti espressivi caratteristici, nei suoi subdoli percorsi sempre emergenti, nelle sue inaspettate e imprevedibili manifestazioni attraverso la presentazione di casi che, pur diversissimi tra loro, presentano il comune denominatore della difficoltà a vivere il diritto di esistere con continuità e pienezza. Il secondo contributo allarga il problema al contesto sociale per analizzare il "copione culturale" e le componenti del "genitore culturale" con le loro inevitabili influenze. Nel terzo contributo viene descritta la violenza del "non esistere" per giungere alla liberante prospettiva del "permesso" di esistere, secondo l'espressione dell'Analisi Transazionale. L'intento è dunque di aiutare a svelare l'inganno di questa fonte interiore di sofferenza per mostrare come in tutte le situazioni, anche la più critica, esista sempre una decisione possibile, una nuova "opzione" che, proprio questa ingiunzione, ha il potere di tenere nascosta.
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