Adolescenti: cultura del rischio ed etica dei limiti
Come intendere il rischio in adolescenza? Come nasce e come si manifesta nelle società della post-industrialità? Perché gli adolescenti sembrano averne bisogno? Perché la prudenza non è per loro una virtù? E perché è però necessario imparare a correre dei rischi per crescere? E ancora: possiamo parlare di una cultura del rischio come antidoto a vissuti di precarietà esistenziale e di etica del limite nella sua funzione di contenitore in grado di dare forma a soggetti che crescono in società liquide? A questi ed altri interrogativi cerca di rispondere il testo, grazie ai contributi di numerosi studiosi e professionisti che lavorano da anni con i giovani. Si mostra così come l'esposizione al rischio in adolescenza si intreccia non solo con il crescere ma anche con la dimensione del limite, categoria oggi sempre più ignorata dagli adulti prima ancora che dai più giovani. Il libro si avvale anche di un'approfondita ricerca sul campo condotta su un campione di più di 1200 adolescenti tra i 14 e i 18 anni di tre aree del nord Italia, intervistati mediante strumenti di indagine psicologica cognitivi e psicodinamici allo scopo di esplorare nel modo più approfondito possibile il concetto di rischio, il modo in cui lo intendono i giovani e la qualità del loro rapporto con il limite.