Storie di ordinaria xenofobia. Gli italiani nel sud-est della Francia tra Ottocento e Novecento
Tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale gran parte degli italiani emigrati nel sud est della Francia furono vittime di discriminazione e violenza da parte dei lavoratori francesi, principalmente a causa della concorrenza sul lavoro, che aveva scatenato la consueta "guerra tra poveri". Il volume racconta un capitolo drammatico, spesso dimenticato, della storia dell'emigrazione italiana in Francia, ricostruendo, sulla base di documentazione in massima parte inedita, alcuni degli episodi, frequenti e drammatici, di questa "epopea" che vide numerosi morti e feriti. Dalle fonti emerge inoltre quanto la forza pubblica e le istituzioni francesi abbiano manifestato una colpevole inerzia, quando non una manifesta complicità, nei confronti dei francesi colpevoli della violenza contro gli italiani, lasciandoli di fatto impuniti grazie a una giustizia di parte. Di fronte a questa realtà, non sempre la rete diplomatica e consolare dello Stato italiano svolse un ruolo efficace nella difesa dei propri connazionali, di fronte alle superiori esigenze degli equilibri diplomatici tra le due nazioni. Il lavoro fornisce un quadro, in gran parte ignorato, delle condizioni di lavoro e di sfruttamento degli italiani in Francia ma permette anche di conoscere aspetti dell'esperienza migratoria vista "dall'interno", attraverso le autobiografie, qui pubblicate in appendice, di due emigranti italiani in Francia tra Ottocento e Novecento.
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