Una voce inascoltata. Lino Jona tra sionismo e leggi razziali

Una voce inascoltata. Lino Jona tra sionismo e leggi razziali

Attraverso i documenti di famiglia, lettere, fotografie l'autrice ripercorre la vita di Lino Jona, un giovane ebreo dalla personalità sorprendente e per certi aspetti inesplicata che morì a 24 anni nel dicembre 1942. La sua storia è emblematica dei livelli di consapevolezza molto diseguali con cui la comunità ebraica piemontese subì le leggi razziali e del clima di generale indifferenza in cui esse furono accolte nella società italiana. Lino rivela una precoce e acuta percezione della complessiva portata della legislazione antiebraica, che cercò di trasmettere ai suoi correligionari. La ricostruzione degli anni della sua formazione e del suo impatto con le leggi razziali connettono la sua storia a innumerevoli altre, attraverso la sua frequentazione di centri come Pavia, Milano, Torino, e di comunità ebraiche minori, ma storicamente importanti come Casale Monferrato e la natia Asti. Emergono così reti di rapporti di cui fanno parte il rabbino Augusto Segre, Ennio ed Emanuele Artom, Luciana Nissim e i giovani della Biblioteca ebraica. Grazie a tali contesti si comprende meglio il confuso, mobilissimo universo ebraico in cui dagli anni trenta, e poi negli anni della guerra, anche in Italia e fin nelle più remote province, s'incrociano i percorsi di italiani e di profughi in cerca di rifugio da ogni parte d'Europa. Introduzione di Gianni Perona.
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