Leggere e scrivere i media. L'uso delle nuove tecnologie tra delega e competenza
Nell'era dell'informazionalismo ciò che più conta non è l'informazione in sé, bensì la capacità cognitiva e tecnica di selezionarla ed elaborarla. Chi ne è dotato è ai vertici del sistema sociale. Corresponsabili del grandissimo incremento di informazione pro capite sono i cosiddetti nuovi media. Le nostre scelte quotidiane sono spesso caratterizzate dalla relazione con saperi su cui non siamo in grado di effettuare alcun controllo e che dobbiamo compiere attingendo alla fiducia. Ma se la necessità della fiducia è accettata come aproblematica quando ci si rapporta, per esempio, ai saperi medici o all'alta ingegneria, se si pensa all'uso delle nuove tecnologie si fa molta più fatica ad ammettere socraticamente la propria ignoranza, in quanto esse sono dotate di interfacce friendly che ci danno un'illusione di dominio sull'oggetto: un'illusione coltivata anche da una media education che ci ha erroneamente indotti a pensare a essi come strumenti. Una diversa prospettiva potrebbe rivelarci la natura di costrutto sia delle tecnologie in sé, sia di nozioni come rischio, sicurezza, fiducia, a esse correlate. Il volume affronta, in questa direzione, il tema della fiducia in riferimento all'uso delle nuove tecnologie, attingendo alla tradizione sociologica ma anche alle scienze cognitive e all'economia, e ricorrendo a una simulazione multi-agente computer assistita.
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