Limiti e prospettive del consenso informato
La discussione in tema di consenso informato ha preso le mosse dall'attenzione che il Codice di Norimberga pose nei confronti della ricerca scientifica in ambito medico. Il dibattito etico, da allora, si è esteso dalla ricerca alla pratica clinica e gli standard elaborati per cercare il consenso degli individui malati sono divenuti sempre più espliciti ed esigenti. Alla base c'è l'appello a numerose concezioni di libertà e di autonomia degli individui malati. Esse, tuttavia, non considerano il fatto che l'individuo malato non è il semplice risultato di un deficit organico, e che, per tutelarlo realisticamente, è necessario sviluppare una differente teoria umanistica della sua libertà e della sua autonomia. Presupposto essenziale di questa teoria deve essere il riconoscimento che l'individuo malato gode di una autonomia opaca, che rappresenta il grado di autonomia dell'individuo malato in relazione alle condizioni della propria salute ed alla comprensione dell'informazione fornita in merito alla malattia di cui soffre. L'obiettivo del volume è quello di ricercare una ottimizzazione di tutti i valori in gioco quando si parla di consenso informato, e di prospettare la creazione di un sistema articolato di garanzie che possano meglio tutelare gli individui malati ed anche i professionisti della salute che, a vario titolo, si incontrano.
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