Profumo di cucciolo
A volte i sentimenti prendono la forma di lettere, per arrivare al cuore di chi legge. L'amore ha tanti volti e sicuramente uno dei più forti e travolgenti è quello per i figli. Ecco allora che leggendo le pagine di questa storia autobiografica, che Irene ci racconta con intimità ed emozione, le parole ci arrivano dritte al cuore, ce lo faranno sobbalzare, ci commuoveranno, ci faranno immedesimare e riflettere. Irene e Francesco cercavano da tempo un figlio, che non arrivava mai e la strada dell'adozione sembrava lunga e ostacolata da fogli e burocrazia. Ma un giorno speciale, forse perché nulla avviene per caso, arriva la tanto desiderata telefonata dal Tribunale di Firenze. C'è un neonato di soli otto giorni che li sta aspettando. Ora anche loro sono un padre e una madre e al momento dell'incontro i loro cuori battono all'unisono in un caldo abbraccio che ha il profumo di cucciolo. A introdurci in questa storia sono alcune parole del poeta Khalil Gibran: "Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane. Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere; Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo".
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