Come un grano di pepe. Vita incredibile d'un grande doge
Quando, al ritorno da un lungo viaggio commerciale, sfociato poi in un'inaspettata battaglia per difendere una città amica, il comandante Enrico d'Agnolo si vede affidare dal Maggior Consiglio di Venezia un incarico delicato nella lontana Bisanzio, il suo pensiero vola immediatamente a sua moglie Claudia e al bambino che porta in grembo: mancano solo due mesi alla nascita e di certo questo viaggio non gli consentirà di vedere il suo primo erede venire alla luce. Ma la questione è della massima importanza: la capitale dell'impero d'Oriente, infatti, sta venendo meno al Patto D'Oro stipulato con la Serenissima, favorendo il commercio di pisani e genovesi e mettendo in pericolo il futuro della repubblica, votata da sempre al commercio e al predominio sui mari. La volontà del doge e del Consiglio non può essere elusa e, malgrado qualche rimostranza, Enrico dopo soli quattro giorni di riposo è costretto a ripartire, imbarcandosi per una missione che si rivelerà decisiva per il futuro suo e di tutta la repubblica di Venezia. Come un grano di pepe racconta con passione e grande precisione uno dei momenti salienti della storia della Serenissima - a cavallo tra XII e XIII secolo - incentrando la narrazione sulla figura del doge Enrico Dandolo, uomo di grande capacità politica e strategica e promotore della partecipazione di Venezia alla IV Crociata. Alla sua figura, seppur romanzata, si affiancano quelle di altri grandi personaggi - reali o verosimili - che contribuiscono ad un affresco accurato e incisivo dello spirito che animava il popolo della laguna nel momento della sua massima potenza.
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