Ricchezza e povertà: due malattie
Il libro dimostra che ricchezza e povertà sono due patologie del sistema capitalistico. Infatti, la ricchezza produce la malattia dell'avarizia (l'avaro accumula soldi ma non li spenderà mai) e della prodigalità (il prodigo scialacqua in modo irragionevole i soldi per soddisfare i suoi vizi), mentre la povertà genera sicuramente prostituzione, furti, spaccio di droga (dato che il povero, per sopravvivere, deve comunque procurarsi il danaro). Vengono, tra l'altro, descritti due personaggi, uno ricco (Silvio Berlusconi) e uno povero (S. Francesco d'Assisi) ed è lasciata la scelta al lettore di chi dei due sia il migliore. Infine è indicata la via per guarire dalla suddetta malattia e cioè un'altra economia che pone l'attenzione sulla distribuzione della ricchezza e sulla cooperazione anziché sulla competizione per qualunque attività economica. Infine, il libro suggerisce che bisogna passare dall'homo aeconomicus all'home gandhianus (cioè vita semplice come la vita di Gandhi il quale dice "Dovremo vergognarci di fare un pasto abbondante fino a quando vi siano un solo uomo o una sola donna validi senza lavoro e senza cibo").
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