Un'apocalisse da tre soldi
"Scendo al bar...". Un mondo dove sembra non succedere nulla e dove invece accadono eventi inattesi. Sulla scia di questo leitmotiv prende corpo il primo racconto lungo del libro dal titolo curioso "Un'apocalisse da tre soldi". I frequentatori del bar in stile americano-western, tenuti a bada da una donna corpulenta di nome Welma - la dispensatrice di nettare alcolico -, sono soggetti ai margini, con sogni confusi e una realtà quotidiana fatta di espedienti. Tramite lo sguardo allucinato del protagonista, assistiamo a scene surreali, dalla venuta di un angelo giustiziere, alla ricomparsa di un capobanda piuttosto incazzato. Sullo sfondo, le cariatidi (gli anziani), impegnate nel gioco "eterno" delle carte. Nel secondo racconto, di carattere fantascientifico, troviamo una strana alleanza tra una donna di nome Tonia, sopravvissuta a un grave incidente presso l'azienda per cui lavora, e la creatura che l'ha salvata. Solo farebbe paura a chiunque, ma non a Tonia che decide di nasconderlo a casa. I tempi saranno presto maturi per una sfida inattesa, di nuovo in quei laboratori dell'azienda dove scienziati folli e uomini senza scrupoli stanno lavorando a un progetto segretissimo che cambierà le sorti del mondo. L'apocalisse, in entrambi i racconti, è dietro l'angolo, e tuttavia l'istinto di sopravvivenza convive tanto negli umani quanto nelle creature artificiali.
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