Maledetto Mendelssohn
"Io esule nelle mie stanze, telefonando mi aggiravo stordito tra oggetti e percorsi improvvisamente sconosciuti, ancora una volta sconfitto dal dolore di una ferita mai sanata e mio malgrado perduto e forse aggrappato alla fragranza di Anna, soltanto momentaneamente percepita, ma ormai indelebile nella mia memoria. Paradossalmente mi resi conto che avrei voluto svegliarmi dal sogno, ancorché magnifico, di cui ero preda, per tornare alla mia esperita e vile normalità, fatta di quotidiani piccoli inganni, di concrete abitudini, di ammuffite speranze e di orribili blasfemie."
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