Sotto una luna occasionale
"'Sic mea fata canendo solor...' ('Così allevio la mia sorte cantando...'): questa citazione tratta dai Carmina burana' funge da appropriata cifra interpretativa di questa raccolta di poesie di Gian Paolo Bulla, che si è finalmente deciso - dopo decenni di attività poetica semiclandestina (sporadiche e occasionali sono infatti state sino ad ora le sue pubblicazioni di carattere poetico) - a pubblicare i suoi versi, a manifestare apertamente la sua passione e la sua vena, riconfermando il ruolo della poesia come "suprema finzione" (l'espressione è di Wallace Stevens) in grado di consolare e di alleviare in qualche modo il nostro destino, i tanti dolori e ferite della nostra esistenza." (Dal saggio introduttivo di Franco Toscani)
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