Intima mea
Rosa Maria Daria Russo si confida attraverso un personaggio immaginario, ma decisamente ben delineato e di grande spessore interiore. Kelsa, una ragazza dai molti amori, tutti perduti, ripercorre la sua vita intrisa di amarezza e di una sorta di nostalgia. Esperienze che, infine, si trasformeranno in preziosi insegnamenti: guardando scorrere i ricordi sull'acqua dei canali di Venezia, Kelsa si scopre una donna adulta, serena e ricca. La penna che racconta di Kelsa è forse direttamente in mano all'autrice, o forse in mano ad un'altra figura ancora scaturita dalla sua fantasia: una figura femminile indefinita e sensibile, appassionata di arte e di musica. In un intreccio di personalità messe a nudo, una parentesi fuori dal tempo e dal clamore quotidiano.
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