Thais l'ateniese
"Ho cominciato l'ultimo capitolo di 'Thais l'Ateniese', Afrodite Ambologera, colei che non invecchia mai. Cosa posso dire di questo romanzo... anch'esso non rientra nei canoni di un preciso stile e genere. Ho scelto come eroina un'etère, perché le etère di alto livello, come Aspasia, Lais e Frine, furono le donne più istruite dell'epoca; amiche di personaggi straordinari, prevalentemente pittori, poeti, condottieri. Ho valutato le imprese di Alessandro dal punto di vista della persona colta, ma disinteressata alla politica; non appartenente a nessuna scuola filosofica. Ho dovuto approfondire lo studio di alcune tendenze religiose poco conosciute, resti di matriarcato, culti femminili segreti e analizzare il concetto del poeta e del pittore nella cultura ellenistica, insieme alla situazione storica nel momento dell'impatto dell'Eliade con l'immenso mondo asiatico. In poche parole, ho dovuto esplorare quella parte dello sviluppo spirituale che stranamente viene tralasciata dagli storici, offuscata dalla descrizione delle battaglie, delle conquiste, dei profitti materiali e della quantità degli uomini uccisi. Ho dovuto raccogliere come le briciole quello che mi interessava, aggiungendo certamente la fantasia." (Da una lettera di Efremov del 25 maggio 1971)
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