L'uomo che vive due volte
Quella di Andrea Orti non è un'esistenza comune. Fin dal giorno della sua nascita, il 20 settembre del 1870, il fato imprime sulla sua vita il sigillo di un destino particolare. Egli ha una missione da condurre, un compito che lo porterà a conoscere l'amore e il dolore, le atrocità e le sofferenze di un giovane uomo che ha sulle spalle il destino di una intera nazione. Il racconto delle vicende personali di Andrea, dotato di una sensibilità straordinaria, offre a Roberto Litta lo spunto per approfondire quasi un secolo di Storia: dal Risorgimento fino alla Seconda guerra mondiale, passando per il fenomeno dell'emigrazione verso il Nuovo Mondo. Il grande pregio di questo romanzo è quello di aver trovato un prezioso equilibrio fra il revisionismo cieco e parziale e l'esaltazione irragionevole di molti giudizi a posteriori. La storia del protagonista, unica e straordinaria, va di pari passo con la Storia tout court, regalando un affresco mirabile di grande suggestione in cui le parole si fanno immagine e rapiscono il lettore con grande emozione sino all'ultima pagina.
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