Angelo di ghiaccio
È sempre difficile riuscire a esprimere la scrittura, e la scrittura poetica in particolare, in una lingua che non è quella materna, una lingua di cui, per quanto si possa approfondire la conoscenza, non si potranno mai cogliere in pieno strutture e sfumature. Ebbene, nonostante questo Aneta Tìmplaru-Horghidan riesce a stupire. La silloge "Angelo di ghiaccio" è profondamente contaminata dall'universo concettuale di una Europa che è lontana dalla nostra, ricorda da vicino invece le narrazioni di Cechov, Pasternak, Ady e l'immaginario iconografico così meravigliosamente ritratto da Chagall. La poesia di "Angelo di ghiaccio" è fatta di silenzi, di freddo, di vento, di musiche sconosciute portate dal suono malinconico del violino.
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