Fessure dal cuore
"Cara Patrizia, quante e quante volte ricorre la parola luce, in queste tue pagine che pure nascono come mappa ideale (e giustappunto anche concreta) per uscire dall'ombra, risalire tunnel e guadi interiori, varchi di malessere, regni interi patogeni che nemmeno le più temprate o affilate Parole riescono a percorrere, affrontare e soprattutto vincere, varcare indenni... E quante e quante volte - identicamente - ricorre anche la parola buio (variante: ombra, "ombre feroci", "ultima paura", "marea buia", "buio del respiro", "aria buia", "oscurità segrete"...). Potente ed esplicito, allora, l'equilibrio e l'altalena ossimorici... Luce/ombra, buio oltre la chiarità... Luce coatta, "Lichtzwang", avrebbe nominato, aggettivato Paul Celan dall'alto della sua disperata voglia di chiarità e perdizione salvifica: "Sbatti via leggermente / i cunei di luce: / l'ondeggiante parola / la possiede / il buio"." (dal saggio introduttivo di Plinio Perilli)
Momentaneamente non ordinabile